Domeniche di Quaresima
Anno Liturgico C - 2016

Indice:

I Domenica di Quaresima
II Domenica di Quaresima
III Domenica di Quaresima
IV Domenica di Quaresima
V Domenica di Quaresima
Domenica delle Palme

Mercoledì della Ceneri
Anno C

(Mt 6,1-6.16-18)

Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. .

«Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Cominciamo la Quaresima. La Quaresima è il tempo liturgico ma anche il tempo nella vita umana che deve servire ad un intimo incontro con Gesù. Non serve a nient’altro.
            In questo tempo, non dobbiamo dimostrare che sappiamo digiunare. Non dobbiamo mortificare il nostro corpo. Non dobbiamo essere più pii che in altri tempi. In questo tempo dobbiamo solo entrare nel profondo del nostro incontro con Dio.
            E proprio a questo serve la chiamata ed invito di Gesù di chiudersi nella propria camera.
            Non si tratta della camera da letto o del proprio saloncino e dell’ufficio. Non si tratta del posto dove abiti, ma del tuo cuore. Devi essere più dentro di te che fuori. Devi essere più concentrato su quello che succede nel mistero dell’incontro con Dio e non su quello che succede fuori di te.
            Solo questo ti chiede Dio per vivere bene la Quaresima che ti porterà alla gioia della Pasqua!  

 

 

I Domenica di Quaresima
Anno C

(Lc 4,1-13)

«Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo»

«Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane».
Le tentazioni nel deserto. E la più grande di tutte le tentazioni, la tentazione che tutto riesce con facilità. Che niente possa essere difficile.
Se vuoi mangiare, devi lavorare. Ma è la tentazione di rubare.
Se vuoi che la tua vita sia realizzata, allora devi faticare tanto. Ma è la tentazione di arrivare con facilità alla fama, alla gloria, con facilità avere la ricchezza, con facilità conquistare la stabilità, con tanta facilità raggiungere la felicità.
Ma tutto questo è sempre una fuga dalla realtà e mai si realizza.
Dio sapeva che questo è un grande peccato: aspettare le facili soluzioni dei problemi complicati e difficili, e per questo non ha cambiato la pietra in pezzo di pane, anche se poteva farlo immediatamente.
Dio sa che tutto richiede uno grande sforzo ed è d’accordo con questo, allora perché noi non dovremmo faticare?

II Domenica di Quaresima
Anno C

(Lc 9,28-36)

Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto

“Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto”.

Carissimi, se volete avere il volto più bello, la faccia che assomiglia di più a Dio, se volete avere il volto più umano, allora pregate!!!
La faccia, il volto cambia durante la preghiera. Gli uomini e le donne che pregano hanno  dipinto sulla faccia una luce diversa, hanno dipinto la profondità degli occhi che sono lo specchio dell’anima.
Nel battesimo tutti siamo diventati figli di Dio. Siamo simili a Dio. Ma questa somiglianza si perde quando con il nostro Padre che è nei cieli non abbiamo nessun contatto.
Prega e la tua faccia assomiglierà il volto di Dio!!!

 

III Domenica di Quaresima
Anno C

(Lc 13,1-9)

«Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo»

“In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici.”
Gli uomini spesso mescolano il loro sangue con il sangue dei sacrifici, mescolano il loro sangue con quello delle vittime. Siamo sanguinari, siamo omicidi. Sappiamo uccidere e anche sappiamo dare il nostro sangue per idee diverse e sbagliate, come ad esempio, lo fanno  i terroristi.
Invece Gesù ha trovato la risposta a tutta questa tragedia della società umana. Ha trovato la risposta a questi assurdi omicidi, uccisioni, attentati.
Lui da solo ha offerto il proprio sangue. Ha mescolato il suo sangue con il sangue di ogni moribondo. Ha unito il proprio sangue con il sangue di ogni vittima, di ogni sofferente, di ognuno che perde la vita. Gesù offre il suo sangue, lo mescola con il nostro perché vuole che Dio Padre nel nostro sangue ritrovi almeno una goccia del sangue salvifico del Suo Figlio. E in riguardo del Sangue di Cristo ci salvi!
Ecco la risposta alle tragedie del mondo: dare la propria vita, salvare tutti noi attraverso la più grande offerta del Figlio di Dio!

 

IV Domenica di Quaresima
Anno C

(Lc 15,1-3.11-32)

«Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita»

“Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”.
Con queste parole il figlio prodigo si rivolge a suo padre. Ma se volessimo pronunciare queste parole con il vero significato, con le intenzioni del figlio, suonerebbero così:
“Padre, non riesco più ad aspettare la tua morte. Speravo che questo si fosse avverato presto ed aspettavo pazientemente. Ma non muori e io sono stufo di vivere insieme con te. Allora mettiamoci d’accordo che tu sei morto per me ed io per te e che le nostre strade si separino finalmente!”
Una visione spaventosa. Parole tremende. Parole che dovevano far tanto male al padre che lo amava. Nello stesso tempo sono parole che dovrebbero svegliare la rabbia, la vendetta, invece non hanno fatto niente di simile, anzi hanno richiamato solo la bontà, l’amore, la tenerezza del padre: di Dio Padre!:
“Figlio, io ti ho dato la libertà fin dall’inizio della tua vita e non te la toglierò mai! Io ti ho dato la libertà di amarmi perché io ti amo, io posso darti anche la libertà di rinnegarmi, solo perché tu possa sperimentare che cosa è la vita senza di me. Così che tu possa ricordare come mi ami e che tu possa ritornare!”.
Una storia incredibile questa parabola del figlio prodigo. Quanto male può esserci dentro l’uomo perché si possa dire qualcosa di simile e nello stesso tempo quanta luce ci sta dando Dio perché si possa avere  il coraggio di ritornare!  

 

V Domenica di Quaresima
Anno C

(Gv 8,1-11)

«Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei»

"Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?"
Che strana gente! Sanno che cosa dice la legge. Considerano Mosè come la più grande autorità e nonostante ciò domandano a Gesù.
Vogliono sapere qualcosa di più? O vogliono prendere Gesù in fallo, nell’infrangere la Legge? O forse Gesù è diventato per loro qualcuno più importante di Mosè? Oppure questa legge è diventata irrealizzabile e vorrebbero avere qualche giustificazione per non applicarla, di non osservare questo precetto?
Così o così, Gesù risponde nel modo più bello. Risponde con amore, con la misericordia e con la tenerezza di fronte alla donna minacciata con la lapidazione.
E noi come rispondiamo vedendo i nostri fratelli in difficoltà?  

 

Domenica delle Palme
Anno C

(Lc 22,14-23,56)

La passione del Signore

«Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione».
In questa Domenica delle Palme riceviamo da Gesù le parole straordinarie: “Ho tanto desiderato”! Solo una volta in tutto il Vangelo Gesù esprime il suo desiderio, solo una volta in tutto il Vangelo Gesù dice: “Ho tanto desiderato”! Questo desiderio riguarda la Pasqua e l’Eucaristia. Il più grande desiderio di Dio è rimanere con noi nell’Eucaristia.
Come è straordinario questo, l’unica volta che Gesù dice “desidero tanto” è la cosa che anche noi desideriamo fortemente. Dio così vicino a noi, come mai prima. Dio così vicino che entra nel nostro corpo, nel nostro cuore, nel nostro sangue. Possiamo dire che si è integrato con noi nelle nostre cellule. Dio che costruisce la nostra vita, Dio che costituisce il nostro corpo. L’Eucaristia che è la realizzazione, la prova del più grande amore. Dio che dice: “Ho desiderato tanto”!
E io che cosa devo fare? Che cosa deve fare l’umanità di questo “desiderio di Dio”? Deve inginocchiarsi.
Stiamo oggi accanto a Gesù che soffre la passione. Domenica delle Palme. Siamo convinti che in questa passione si compie la vita di ognuno di noi. Speriamo che si compia anche nell’esperienza dell’Eucaristia.

 

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