Le riflessioni delle domeniche dell'Avvento dell'anno liturgico "C"
(Anno civile 2015)

Indice:

I Domenica di Avvento
II Domenica di Avvento
Immacolata Concezione
III Domenica di Avvento
IV Domenica di Avvento

 

I Domenica di Avvento
Anno C

(Lc 21,25-28.34-36)

«La vostra liberazione è vicina»

«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita…»
Il cuore dell’uomo può essere appesantito per il fardello della vita quotidiana. Il cuore dell’uomo può impietrirsi.
Gesù ci supplica di essere attenti, perché vuole che i nostri cuori siano leggeri.  Cuori che facilmente si possano alzare in alto, fino al cielo.
Mi piace tanto il momento della Santa Messa, l’introduzione alla preghiera del Prefazio, quando il sacerdote rivolto al popolo dice: “In alto i nostri cuori”. Sempre ho la speranza che ciascuno alzi il proprio cuore fino al cielo. Che ciascuno, durante l’Eucaristia sperimenti che il suo cuore sia per un momento in cielo. Ma per vivere, sperimentare questo, il cuore non può essere di pietra, non può essere appesantito.  

II Domenica di Avvento
Anno C

(Lc 3,1-6)

«Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!»

“Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati”.

Oggi il Vangelo ci parla di Giovanni. Colui che ha preceduto Gesù Cristo. È una figura che non è tanto bene apprezzata. Giovanni è un personaggio molto difficile: da una parte, è qualcuno molto importante e molto grande, ma dall’altra parte la sua importanza è stata subito offuscata proprio dalla grandezza imparagonabile di Gesù. E così questo grande profeta dell’Antico Testamento diventa solamente un supporto per Gesù Cristo. È  qualcuno che annuncia la Sua venuta, preparando la gente all’arrivo del Messia.
Ma se guardiamo meglio quel personaggio riusciamo a vedere un vero uomo. L’uomo in carne ed ossa. Pieno di passione e di forza. Riusciamo a vedere un combattente che decide di sacrificare tutta la propria vita per la causa più importante che conosce.
Ma nello stesso tempo vediamo in lui qualcuno pieno di amore e di affetto. Vediamo che questo cugino di Gesù ha voluto tanto bene al suo parente che ha deciso di mettere in gioco tutto quello che aveva per preparare la Sua strada, la Sua venuta.
Allora, grande forza e grande tenerezza, grande forza d’animo e infinita delicatezza, grande coraggio e nello stesso tempo la forza della preghiera, della riflessione, dell’apertura alla volontà di Dio. La speranza di poter annunziare Qualcuno tanto più grande di se stesso. Sensibilità e umiltà!
Un personaggio straordinario che vale la pena conoscere di più e di approfondire questa conoscenza!
Forse questo è il nostro compito per l’Avvento di quest’anno?

 

Immacolata Concezione
Anno C

(Lc 1,26-38)

«Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce. »

«Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?».

Maria dice che non conosce un uomo, non conosce un maschio e per questo, non sa come possa avvenire tutto ciò che annuncia l’angelo, come potrebbe avere un figlio.
Ma dietro queste parole: “non conosco uomo” si nasconde qualcosa di più.
Noi dedichiamo tanto tempo per conoscere qualcuno, per sapere qualcosa sugli altri. Contemporaneamente, rinunciamo,  non ci preoccupiamo, di conoscere Dio.
Maria ha fatto tutto al contrario: non sapeva, non conosceva niente del mondo, non conosceva tanta gente, sicuramente non quelli che “vale la pena” conoscere, ma conosceva bene Dio. E per questo Dio è andato da Lei per dire: Conoscerai il mio Figlio così come ogni madre conosce il proprio bambino. Lo conoscerai in tutto!
Noi sacrifichiamo tante energie per conoscere qualcuno, per conoscere il mondo, conoscere la gente che ci circonda, conoscere gli affari di questo mondo, l’economia, la politica. Conoscere le norme e i meccanismi che muovono il mondo di oggi. E nello stesso tempo dimentichiamo o non conosciamo affatto il meccanismo più importante che riguarda la salvezza. Non ricordiamo che se vogliamo essere conosciuti da Dio, prima noi dobbiamo conoscere Dio.
“Non conosco uomo”. Maria poteva non conoscere nessuno perché conosceva bene Gesù Cristo: il suo Signore e Salvatore.
E noi, tra tutte le nostre conoscenze abbiamo anche Gesù?

Penso che questa domanda sia molto importante per tutti nella Festa dell’Immacolata!

III Domenica di Avvento
Anno C

(Lc 3,10-18)

«E noi che cosa dobbiamo fare?»

“Viene colui che è più forte di me”

Giovanni Battista pronuncia queste parole nel Vangelo di oggi; Giovanni, grazie alla grande umiltà e al senso del realismo, riesce a dire che dopo di lui viene qualcuno più forte di lui e così diventa oggi l’esempio dell’uomo, del maschio vero!
Solo un uomo vero, coraggioso, inflessibile, responsabile, solo un uomo che conosce i propri limiti, il proprio valore reale, solo un uomo che non ha i complessi, solo un uomo che è sincero con se stesso, con gli altri e anche con Dio, è in grado di dire: Viene il più forte di me!
Ogni uomo, ogni maschio, dovrebbe imparare queste parole: Viene il più forte di me!
Queste parole si dicono alla persona amata. Infatti puoi dirle alla donna che ami. Puoi dirle ai propri figli, ai fratelli, queste parole puoi dire al proprio padre: Viene il più forte di me!
Dietro di me sta venendo Gesù Cristo, il più forte di me e a Lui dò la gloria. Sono maschio, sono uomo perché nel Cristo ho trovato l’esempio del maschio e l’esempio dell’uomo.
Proprio questo ci insegna oggi Giovanni Battista.

IV Domenica di Avvento
Anno C

(Lc 1,39-45)

«A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?»

“Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta.”

Prova a immaginare di sentire suonare il campanello della porta di  casa tua. Apri la porta con la fretta e vedi che sulla soglia di casa c’è un sacerdote con l’ostensorio. Nell’ostensorio c’è Cristo eucaristico. Il sacerdote con l’ostensorio alzato entra nella tua casa e permette che il Corpo del Signore, Gesù Cristo vivo e vero  sia al centro della tua abitazione. Sicuramente sarebbe una grande gioia, una grande felicità!
Proprio questo hanno vissuto Zaccaria e Elisabetta quando alla loro casa ha bussato Maria, vivo l’ostensorio che portava in se Gesù incarnato.
Maria – l’Arca del Signore, l’arca che porta la presenza di Dio. Maria – Vivo Tabernacolo che racchiude in sé, preserva il Corpo di Dio. Maria – l’Ostensorio che porta Dio a te e a me. Maria porta Gesù alla tua e alla mia vita.
Non esiste una gioia più grande!

 

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