Domeniche di Quaresima

anno B (2018)

Indice:

I Domenica di Quaresima
II Domenica di Quaresima
III Domenica di Quaresima
IV Domenica di Quaresima

I Domenica di Quaresima
Anno B

(Mc 1,12-15)


«Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli »

“Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano”.

Proprio così è con l’uomo.
L’uomo è nel mezzo della strada tra la bestia e l’angelo. Ha dentro di sé i bisogni, le reazioni, le paure della bestia e ha i desideri e la bellezza dell’angelo, l’anima angelica e la sua bontà.
Gesù vive nel deserto del nostro mondo tra le bestie che sono dentro di noi e gli angeli che sono dentro di noi, lo servono.
Gesù non ha paura che sei per metà angelo e per metà  bestia. Gesù lo sa, Gesù ti ha creato così, Gesù ti accetta così, e Gesù vuole che tu riesca a sfruttare questo.

Gesù ti capisce e solo così ti ama!

II Domenica di Quaresima
Anno B

(Mc 9, 2-10)

«Questi è il Figlio mio, l’amato»

«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!»

Proviamo a notare che cosa dice Dio.
Dio non dice: questo è un sapiente, ascoltatelo!
Dio non dice: questo è uno studioso, ascoltatelo!
Dio non dice: questo è un intellettuale, questo è un erudita, ascoltatelo!
Dio non dice: questo è un predicatore eccellente che parla un linguaggio bellissimo, ascoltatelo!
Dio dice: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!»
L’unico motivo per ascoltare Gesù è quello che Lui è “l’amato Figlio di Dio”.

E quando ascoltiamo Gesù, quando Lo guardiamo, allora ascoltiamo e guardiamo Dio stesso!

 

 

III Domenica di Quaresima
Anno B

(Gv 2, 13-25)

«Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere »

“Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.”

Siamo a metà della Quaresima e anche per noi si avvicina il Tempo di Pasqua.
Per questo dobbiamo domandarci: noi andiamo nella direzione di Gerusalemme o camminiamo verso luoghi conosciuti, pieni di gente ma nei quali, poi è tanto difficile incontrare Dio?
Forse oggi vale la pena di intraprendere un pellegrinaggio spirituale a Gerusalemme, ma la nostra Gerusalemme, il tempio di Gerusalemme è il nostro cuore!
Terza domenica di Quaresima.
Forse vale la pena di alzarsi dal proprio posto e dire a Dio:
Metto a soqquadro il mio cuore, faccio posto nel mio cuore e vado con Te a Gerusalemme.
Gerusalemme del mio cuore;
Gerusalemme del mio incontro con Dio;
Gerusalemme del Sacramento della Misericordia;
Gerusalemme dove trovo il Tempio nel quale si può scoprire che Dio è presente in ogni momento della mia vita.
Vado con Te o Signore a Gerusalemme perché voglio imitarTi in tutto, anche in questo pellegrinaggio.

Tutti insieme con Gesù nel cuore andiamo a Gerusalemme!

 

 

IV Domenica di Quaresima
Anno B

(Gv 3, 14-21)

«Dio ha mandato il Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui»

“Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.”

Se qualcuno volesse racchiudere tutto il Vangelo in un'unica frase, allora sarebbe proprio questa frase: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.”
Il riassunto di tutta la Buona Novella: Dio ha deciso di darci il proprio Figlio come una  nostra proprietà. Lo ha dato con amore. Ci ha dato il Figlio solo con uno scopo: perché avessimo la vita eterna. Perché potessimo diventare come il Suo Figlio. Perché potessimo avvicinarci a Lui così fortemente, così intensamente, per avere il legame stretto, come deve essere, tra Dio e l’uomo.
Anche se dimentichi tutto il Vangelo, anche se abbandoni tutto il Vangelo, rimanga sempre questa frase e che sia scolpita nel tuo cuore. Che rimanga impressa nella tua mente, nella tua memoria, nella storia della tua vita, nel tuo futuro.

Dio ti ha amato così tanto che ti ha consegnato il proprio Figlio, perché tu possa avere la vita eterna!!

 

 

V Domenica di Quaresima
Anno B

(Gv 12, 20-33)

«Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto»

“Signore, vogliamo vedere Gesù”

Queste parole, così semplici, naturali, le hanno pronunciate nel Vangelo di oggi i pii greci. Gli uomini che non erano circoncisi, non appartenevano al Popolo eletto, ma erano affascinati dalla Bibbia e hanno deciso di credere e dare gloria a Dio. Per questo sono venuti al tempio di Gerusalemme nel tempo della Festa.
Là hanno trovato Filippo e a lui rivolgono la richiesta che sembra una cosa molto semplice, quotidiana: Filippo, presentaci a Gesù! Ma questa richiesta la esprimono in modo bellissimo: “vogliamo vedere Gesù”.
Vedere Gesù! Questo dicono i greci, quelli che sicuramente hanno provato ad entrare in quella tradizione della Parola che ha coltivato il Popolo Eletto. Capiscono che la Parola porta a Dio, ma nello stesso tempo il loro cuore desidera che Dio si riveli anche nel Suo Volto.
Da quel tempo milioni, se non  miliardi di cristiani, gli uomini che camminano sulle strade buie del mondo, rivolgono a Dio la stessa richiesta: mostraci o Signore il Tuo Volto!
Il Santo Volto di Dio. Il più grande desiderio del credente: vedere la faccia di Dio. Questo momento ci aspetta nella seconda vita. Là vedremo questo Volto continuamente. Là vivremo contemplando il Suo Volto. Questo sarà il “gioioso stare” con Dio faccia a faccia.

Ma anche su questa terra è possibile vedere questa Faccia. Vedere il Volto di Gesù che salva. Salva dal peccato, dal male, dalla disperazione, dalla tristezza, dalla solitudine. Questo Volto di Gesù possiamo scorgere nella faccia del nostro prossimo. Nella faccia del nostro fratello più piccolo, bisognoso, povero che passa accanto a noi, che bussa alla porta del nostro cuore

 

VI Domenica di Quaresima - Domenica delle Palme
Anno B

(Mc 114, 1-15, 47)

La passione del Signore

«Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».

L’esperienza della solitudine e della nostalgia di Dio. Questa è un esperienza che conosco bene. Penso che ognuno di noi almeno una volta nella vita ha sperimentato un momento così.
Oggi scopriamo nel Vangelo che l’esperienza di questo tipo ha vissuto anche Gesù stesso. Anche Lui aveva paura e voleva avere Dio vicino a se. Ha sofferto tanto quando non sentiva Dio Padre accanto a se. Non sentire Dio vicino, penso che questa è la situazione più tragica nella vita non solo di Gesù ma di ogni uomo.
Ma nello stesso tempo, vale la pena notare, che nel momento più tragico, più drammatico della Sua vita, nel momento quando era abbandonato da tutti, quando era più spaventato, non fa nulla per concentrarsi su se stesso. Subito manda il Suo pensiero e la Sua preghiera al Padre. E proprio questo Lo ha salvato. Questo Gli ha dato la forza.
Prova a ricordare il momento più tragico della tua vita. In quel momento hai gridato, hai chiamato Dio o tu ti sei concentrato sulla tua tristezza e sul tuo dolore?

Grida a Dio! ChiamaLo  nel momento più bello della tua vita ma anche il quello più doloroso, più tragico. Questa è l’unica strada per salvarsi!

 

 

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