Domeniche del tempo ordinario

anno A (2020)

Indice:

Santissima Trinità
Corpus Domini
XII Domenica Ordinaria

XIII Domenica Ordinaria
XIV Domenica Ordinaria
XV Domenica Ordinaria
XVI Domenica Ordinaria
XVII Domenica Ordinaria
XVIII Domenica Ordinaria
XIX Domenica Ordinaria
XX Domenica Ordinaria
XXI Domenica Ordinaria
XXII Domenica Ordinaria
XXIII Domenica Ordinaria
XXIV Domenica Ordinaria
XXV Domenica Ordinaria
XXVI Domenica Ordinaria
XXVII Domenica Ordinaria
XXVIII Domenica Ordinaria
XXIX Domenica Ordinaria
XXX Domenica Ordinaria
XXXII Domenica Ordinaria
XXXIII Domenica Ordinaria
Domenica di Cristo Re

Santissima Trinità
Anno A

(Gv 3,16-18)

«Dio ha mandato il Figlio suo
perché il mondo sia salvato per mezzo di lui»

“Disse Gesù a Nicodemo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna»”

        La quintessenza del Vangelo – Dio ha donato al mondo il Suo Figlio per la salvezza dell’uomo.
Essenza del Vangelo, il fondamento, tutto quello che nel Vangelo è più bello e più importante Gesù lo pronuncia nel mezzo della notte a Nicodemo.
Sembra che Gesù aspettasse questo momento. Come se aspettasse un ascoltatore che potesse capire le sue parole. Come se aspettasse un ascoltatore che accogliesse le sue parole con tutto se stesso.
Questa notte aiuta la concentrazione, il raccoglimento. Nicodemo di notte, è qualcuno che testimonia, è colui che per ascoltare le parole di Gesù è pronto a rinunciare alla propria sicurezza, alla propria posizione sociale. È pronto a rinunciare a tutto anche a quello che possiede.
Nicodemo è la personificazione dell’ascolto. Lui si è completamente aperto all’ascolto e per questo ha udito le più belle parole del Vangelo. La più bella notizia di Gesù: il racconto su Dio che dà all’uomo il proprio Figlio nello Spirito dell’Amore.
La Santissima Trinità di fronte all’uomo.
Sempre è così quando Gesù trova un’anima che ascolta. Quando lo ascolti, Lui comincia a rivelare la bellissima verità su Dio.
Nicodemo, Pietro, Giovanni, la Sua Madre Maria – la ragazza da Nazaret – sono le anime che ascoltano. E dopo tutto il corteo dei santi di tutti i tempi siamo noi, tu ed io: le anime che ascoltano.
Quando ascolteremo la verità così bella come questa di oggi, Dio si rivelerà a tutti noi!
Sia benedetta la Santissima Trinità: Padre e Figlio e Spirito Santo!

 

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
Anno A

(Gv 6,51-58)

«La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda»

«In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita»

      Questa è la risposta alla domanda: da dove l’uomo deve attingere la forza della vita?
La prima e la più intensa esperienza dell’uomo del XXI secolo è la sua impotenza davanti ai pericoli della vita che lo induce alla ricerca dei rimedi. Purtroppo fino a quando proviamo a vivere secondo i nostri modi, solo con le nostre forze, il risultato è molto triste. Ci accorgiamo che vivendo così solo riusciamo a perdere, distruggere, calpestare, non riusciamo ad amare e continuamente perdiamo la possibilità della felicità.
E Dio, oggi ci indica la strada semplice per la felicità: sei debole, la tua vita va verso la rovina, allora l’unica cosa che ti può salvare è la fede, il Corpo e il Sangue di Gesù!
Davvero vale la pena di rinunciare a questa fonte? Dove ti porta la vita senza Eucaristia?

Gesù oggi afferma: la vita senza Eucaristia porta alla morte!

 

XII Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 10,26-33)

«Non abbiate paura degli uomini...»

«E non abbiate paura…»

        Mi piace tanto questa brevissima frase di Gesù. Ancora una volta Gesù dà la prova che è un grande avversario, antagonista della paura. In modo particolare della paura nel cuore dell’uomo.
Se ricordiamo bene, in diversi momenti, ma in modo particolare dopo la Sua risurrezione Gesù quasi ogni incontro cominciava con queste parole: “Non abbiate paura!” E oggi queste parole le rivolge a te e a me: non aver paura, non temere, non aver timore!
Gesù ripete queste parole perché sa che la paura riesce ad allontanarci da noi stessi e anche da Dio. Dalla vita vera e dall’umanità. Quando abbiamo paura non siamo persone vere. Nella paura il nostro agire non è naturale, non siamo più noi stessi. Quando sentiamo la paura sembra che lo Spirito di Dio si allontani da noi e si comincia a vivere guidati solo dall’ istinto e non dal cuore.
Gesù ancora una volta ti dice: “non aver paura, non ti spaventare, Io sono accanto a te!”
      Gesù è il Signore dell’universo e il Signore della tua e della mia vita. Non abbiamo nessun motivo di avere paura!!!

 

XIII Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 10,37-42)

«Chi non prende la croce non è degno di me.
Chi accoglie voi, accoglie me»

 

XIV Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 11,25-30)

«Io sono mite e umile di cuore»

«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro».
       Ogni volta che leggo queste parole mi commuovo, perché non sono solo bellissime, ma anche molto dirette e immediate, eccezionali.
       Gesù parla a quelli che sono più deboli, a quelli che hanno meno di tutti, a quelli che sono in fondo, parla a quelli a cui è mancata la forza e sono vicini alla caduta, alla rovina. Dice a loro: Provate ancora una volta, ancora uno sforzo, provate a fare ancora un passo verso di me. Venite da Me! Tutti, senza nessuna eccezione.
       Gesù invita a fare questo sforzo a tutti i più stanchi, ai più esauriti. Invita a intraprendere la battaglia per Dio. Invita ad avvicinarsi a Lui.
       Quando si incontra un bisognoso, un malato, un sofferente, allora la reazione istintiva ci dice che bisogna avvicinarsi a lui, invece Gesù dice: mettiti in cammino. Tu fai qualche passo. Sembra che con questo atteggiamento Gesù voglia spronare tutti a superare se stessi.

       Se sei caduto, se sei oppresso, se sei stanco, se pensi di non poter fare più nulla, neanche un passo, proprio in questo tempo Gesù dice: Vieni da me, ancora un passo e sarai nel mio abbraccio!

 

XV Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 13,1-23)

«Il seminatore uscì a seminare»

«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore».

Ascoltate! – dice Gesù perché sa che ascoltare può cambiare la vita.
A noi spesso sembra che dall’ascoltare non è succeda niente. Che solo agire, fare, operare, che solo l’attivismo sia in grado di cambiare il mondo.
Invece Gesù dice “ascoltate” perché sa che ascoltare può cambiare, trasformare il tuo cuore. E la trasformazione del cuore è il primo passo per cambiare la tua vita e di tutto il mondo.
Dall’ascoltare possono nascere grandi cose!
Allora ascoltiamo il Signore, riflettiamo, meditiamo, convertiamoci, e così cambiamo la nostra vita e cambiamo tutto il mondo!

XVI Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 13,24-43)

«Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura»

«Ma mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò».

Proprio questo è pericolo che viene dal passare il tempo dormendo. Dormendo troppo non custodiamo, non facciamo la guardia al nostro campo.
Se ha l’abitudine di passare la tua vita sulla poltrona o sul divano, allora puoi essere certo che il tuo nemico seminerà il tuo campo con la zizzania, con l’erbaccia. E sradicare malerba sarà più costoso e più difficile che custodire il campo.
E chi è il tuo e il mio amico? Naturalmente il diavolo, che semina sul nostro campo spirituale. Devi sempre ricordare, anche durante le giornate dei mesi estivi, che il diavolo non va mai in vacanza!!!
Non permetterti di perdere la tua vita dormendo!
Svegliati! Il Signore è vicino!

 

 

XVII Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 13,44-52)

«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascostno nel campo»

«…trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».

Quello che sempre mi meraviglia in questa parabola è il fatto di quell’uomo che vende tutto ciò che aveva, e precisamente gli é bastato per comprare la perla e non gli è mancato niente.
Se conservava qualcosa di quello che aveva accumulato nella vita precedente, senza venderlo, non poteva comprare la perla. Poteva mancarle qualcosa, forse qualche spicciolo per raggiungere il valore della perla ed invece, vendendo tutto non gli è mancato nulla!
Proprio così è nella tua vita.

       Dai tutto ciò che hai e questo avrà il valore preciso per avere Gesù. Non avrai più niente di possessi ma nello stesso tempo avrai Gesù e per questo non dovrai aver bisogno più di niente!

 

XVIII Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 14, 13-21)

«Voi stessi date loro da mangiare»

“Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto”

Chi potrebbe pensare che sul posto del deserto si può andare con la barca? Questo è quasi contro la logica umana.
Invece Dio, conosce le strade, mentre l’uomo neanche riesce ad immaginare, a pensare che sono possibili.
Quando Dio vuole arrivare a qualche posto, arriverà!
Anche con la strada e con il mezzo che sembra completamente impossibile, come con la barca al deserto.
Prega perché arrivi da te e Lui sicuramente troverà il modo.
Prega perché Lui arrivi ai tuoi vicini e ai tuoi cari e Lui troverà la strada.
Anche la strada contro i pensieri e invenzioni umane, contro la logica, contro l’ordine stabilito dagli uomini.

Lui può andare al deserto con la barca, allora al tuo cuore arriverà con la Sua strada.

 

XIX Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 14, 22-33)

«Coraggio, sono io, non abbiate paura!»

«Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque»
      
       Ecco, non possiamo sollecitare, obbligare Dio con nessuna richiesta. Non si può pressare Dio con le nostre aspettative, con condizioni: crederò in Te se mi farai questo o quello…
       Invece, Pietro lo fa ma in modo molto particolare. Pietro infatti dice: “se sei tu”, cioè se Tu sei Dio, allora fa’ che la mia fede sia così grande da permettermi di camminare sulle acque.
       Anch’io, unica cosa che chiedo a Dio, non è che compia i miracoli per me, che succeda qualcosa nella mia vita, ma dico a Dio: Ti prego affinché la mia fede possa diventare grande perché è grazie a questa fede che potrò fare cose grandi, gradite a Te, e…  anche camminare sulle acque.
       Pietro prega la fede, non il miracolo, non qualcosa di straordinario, perché sa che dov’è la fede, là ci sono anche i miracoli.
       Sperimentiamo questo nella nostra vita quotidiana, anche se non sempre riusciamo a notare, apprezzare e gustare questi miracoli!
       Preghiamo reciprocamente per noi, per la nostra fede e ringraziamo per il miracolo di oggi: ci siamo svegliati, vediamo il nuovo giorno, godiamo la vita nostra e dei nostri cari…

 

XX Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 15, 21-28)

«Non è bene prendere il pane e gettarlo ai cagnilini»

“«Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola”

Il silenzio di Dio. Uno straordinario e interessante mistero.
Quando leggo il brano odierno del Vangelo, ricordo anche un altro incontro dove Gesù stava in silenzio: L’incontro con la peccatrice pubblica, trascinata davanti a Lui dalla folla inferocita dei cosiddetti osservanti della Legge.
Il silenzio di Dio non deve essere, come alcuni credono, una maledizione.
Se Dio sta in silenzio, questo non significa che Lui è contro di te, che non ti ama più, che ti ha abbandonato.
Tante volte quando Dio è in silenzio, può significare che compie nella tua vita i più grandi miracoli. Che ti sta sanando, ti guarisce dalla tua mancanza di fede e di fiducia!

 

 

XXI Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 16,13-20)

«Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli»

“Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente»”

Queste parole Pietro le dice non solo in nome proprio, ma in nome di tutti gli Apostoli, di tutta la Comunità della Chiesa.
Ci serve tanto che la Chiesa in nostro nome esprima queste grandi, infinite parole. Tutto questo perché abbiamo poca fede, invece la Chiesa ha enorme fede. La Chiesa, prende la sua fede dagli Apostoli.
Anche se oggi non sei in grado di dire: “Gesù è il Signore”, anche se oggi non consideri Gesù come Messia, come il tuo Salvatore, la Chiesa radicata nella fede degli Apostoli, nel tuo nome pronuncia questa parola, questa verità!
E tu inserisci il tuo cuore nella voce della Chiesa. Il tuo cuore imparerà dalla Chiesa a dire: “Gesù, Tu sei il mio Messia, il mio Salvatore”!

 

 

XXII Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 16,21-27)

«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso»

“Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo”

Forse ci siamo un po’ arrabbiati con Pietro leggendo questo brano del Vangelo.
Ma per caso non è così come facciamo noi con Dio quando ci lamentiamo e Gli rinfacciamo diverse cose: “io sono troppo grasso, io sono troppo magro, io sono troppo alto, perché sono così basso, io ho la vita completamente diversa da quella che vorrei avere, mi hai messo nel punto sbagliato della terra, perché io vivo in questa epoca storica e non in un’altra, hai messo accanto a me gli uomini sbagliati che non riesco ad amare, ecc…?”
Continuamente accusiamo, colpevolizziamo Dio. Continuamente abbiamo qualche pretesa.
Invece Lui ci ha dato la vita più bella che poteva capitarci, perché ci ha dato la vita che porta alla salvezza.
Smetti di criticare, accusare Dio perché finirai come Pietro: sentirai da Dio le parole troppo amare!

XXIII Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 18,15-20)

«Se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello»

“In verità io vi dico: «tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo»”

Parole impressionanti! Quando le leggo quasi provo terrore. Questa verità è un’enorme responsabilità.
Gesù pronunciando queste parole non ha fatto una metafora, non ha esagerato, non le ha dette per fare bella figura con gli Apostoli. Non gli ha detto: questo potere è figurativo, ma in realtà è un potere limitato.
No! Gesù con queste parole ha consegnato all’uomo il potere sul cielo. L’uomo ha il potere non solo sul cielo ma sulla realtà di Dio!
Tutto quello può venire solo dall’AMORE. Solo dall’amore si può consegnare a qualcuno le chiavi della propria casa. Dall’amore e dalla grande fiducia si può consegnare le chiavi della casa e del proprio cuore.
Sconvolgente! E anche per gli Apostoli furono spaventose queste parole, infatti intuiscono in esse una grande responsabilità.
In realtà, queste parole sono soprattutto bellissime, perché dimostrano, mettono in chiaro la verità del  Cuore di Dio!

 

XXIV Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 18,21-35)

«Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette»

«Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?»

Una domanda molto interessante perché dimostra in modo univoco che nelle relazioni interumane quello che conta di più è il PERDONO. Quando entriamo in qualsiasi rapporto con gli altri, allora quello, prima o dopo, si baserà sul reciproco perdono.
Per questo Gesù risponde: “settanta volte sette”!, perché sa che nelle relazioni umane il perdono deve essere senza fine.
Non esiste nelle nostre convivenze tra fratelli e sorelle, una cosa più importante del perdono.
Pietro a fare questa domanda, va al centro del problema e per questo riceve da Gesù una risposta così precisa. Questa risposta non è solo per Pietro, ma per tutti noi.
Per te e per me!

XXV Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 20,1-16)

«Sei invidioso perché io sono buono?»

«Sei invidioso perché io sono buono?»
       
        È una reazione frequente della gente quando scoprono che anche il più grande peccato, il più grande delitto, un peccatore incallito, nel confessionale può essere assolto!
Ottenere la grazia di Dio.
Umanamente questa è una grandissima ingiustizia. Posso andare da Dio e dire: ho rubato, ho danneggiato gli altri, addirittura ho ucciso, per diversi anni ho vissuto da non credente, ma mi pento di tutto e Ti prego la riconciliazione, l’assoluzione. E il sacerdote concede l’assoluzione.
Io quando sono nel confessionale, qualche volta ho voglia di dire: per tutto quello che hai confessato io non ti do l’assoluzione, tutto quello che ascolto ai miei occhi è terribile. Ma subito dopo mi accorgo che nel confessionale non sono nel mio nome ma nel nome di Dio stesso, e dico: Dio ti perdona, va in pace e non peccare più!
Ma davvero questo suona come una grande ingiustizia come se tutti ricevessero lo stesso premio. Anche quello che per tutta la vita se ne fregava di Dio, ma con l’ultimo respiro si converte.
Ma proprio è così! E questa è la decisione di Dio. E se questa è la Sua decisione, che diritto ho io per obiettare, criticare oppure negare. Non ho questo diritto, anche se ritengo che questo è ingiusto.
Succede così perché accanto alla mia giustizia non ho niente di più. Non ho la misericordia che possiede il Signore Dio. La misericordia che Gli permette di amare nel modo che supera ogni confine della giustizia umana.
Per questo io credo profondamente che noi cristiani dovremmo avere la grande speranza che tutti saremo salvati.
Forse dobbiamo cambiare il nostro tradizionale pensiero, anche se religioso, che alla fine qualcuno sarà condannato.
No! Tutti noi cristiani abbiamo il dovere di credere profondamente, pregare e avere speranza che davvero tutti, TUTTI, saranno salvati.
Così è la mia speranza!

XXVI Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 21,28-32)

«Pentitosi andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.»

«In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio»

Nel regno di Dio non entriamo perché si è buoni, perché si è belli, perché si è pii, perché si è santi.
Nel regno di Dio si entra perché conosciamo la verità di noi stessi e questa verità la consegniamo nelle mani di Dio!

 

XXVII Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 21,33-43)

«Darà in affitto la vigna ad altri contadini»

“Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”

San Paolo scrive che tutti siamo coeredi di Gesù Cristo. E questo significa che uccidendo Gesù nel nostro cuore uccidiamo una parte essenziale, forse più importante di noi stessi. Uccidere Gesù, è come strappare il cuore ad ognuno di noi.
Sperimenta questo ogni peccatore. Sperimenta questo ognuno che prova a uccidere Dio nella propria vita.
Le parole che oggi pronunciano gli uomini della parabola: “uccidiamo l’erede” in realtà dimostrano chi è Gesù nella nostra vita: Gesù può essere coerede di quello che è mio, perché io sono coerede di tutto quello che è di Gesù!

 

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 22,1-14)

«Tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze»

«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio»

Il regno dei cieli è simile a un grande amore che unisce il Padre con il Figlio, il re e il suo bambino!
Il regno dei cieli è basato su questa unità e sul reciproco amore.
Cosa faremo nel regno dei cieli? Che cosa faremo in cielo dopo la nostra morte terrena? Per tutta eternità?
Guarderemo, contempleremo l’amore di Dio Padre per il Dio Figlio, e l’amore di Dio Figlio per il Dio Padre.
E questo sarà uno spettacolo così affascinante che ci riempirà ad ogni livello della nostra umanità, che vorremo vivere questo sempre di più! Per l’eternità! Senza fine!

XXIX Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 22,15-21)

«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare
e a Dio quello che è di Dio
»

«È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?»
       
        Di nuovo siamo ai cavilli legali che gli uomini domandano a Dio.
Vogliono dividere il capello in quattro.
        Pagare il tributo a Cesare o no?
        Sulla moneta romana, con la quale gli Ebrei pagavano le tasse, era raffigurato Cesare, affinché chi si fosse trovato nei confini dell’impero, doveva avere coscienza che Cesare guarda e che niente poteva sfuggire alla sua vista.
        E noi cristiani possiamo dire che oggi l’occhio di Dio è rivolto a noi.
        Dio ci guarda in ogni momento. Ci guarda però in modo diverso non come Cesare. Non ci guarda per richiedere, per esigere le tasse; non ci guarda per controllare il nostro comportamento per il rispetto della legge; non ci guarda per controllare e sorprenderci in fallo, per denunciarci i che ci vuole giudicare o condannare.
        Gli occhi di Dio sono rivolti a noi per dirci, per esprimerci l’amore di un Padre. Per dirci, per esprimerci la Sua preoccupazione per la nostra vita.

        Dio non ha tolto mai niente a nessuno, non ha tolto niente a noi! Invece noi tante volte non ci accorgiamo come lui ci ama e ci dona la Sua grazia ogni giorno, ogni momento!

 

XXX Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 22,34-40)

«Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso»

«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?»
       
        Questa domanda è bellissima!
        Questa è la domanda di qualcuno che non si accontenta di mezze misure. È la domanda di qualcuno che vuole vivere al cento per cento. È la domanda del massimalista spirituale.
        La risposta a questa domanda è semplice: l’AMORE è il più grande comandamento!
        Se vuoi essere il massimalista spirituale, se vuoi vivere la vita al cento per cento, se vuoi vivere la pienezza della vita, allora AMA!

XXXII Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 25,1-13)

«Ecco lo sposo! Andategli incontro! »

«Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo»

Il Regno dei Cieli è come un pellegrinaggio, un cammino verso lo Sposo!
Qualcuno ha detto che nel pellegrinaggio, nel cammino, nella marcia, non è importante la meta, importante è la strada,
Quel qualcuno ha sbagliato completamente. Non ha senso fare la strada quando alla fine di essa non c’è una bellissima meta. Nessuna strada ha senso se non porta a qualcosa di eccezionale, di bello, di sorprendente, di gioioso, di grande valore!
Anche il nostro pellegrinaggio sulla terra non avrebbe nessun senso se non conducesse nelle braccia misericordiose di Gesù. Se non terminasse nell’abbraccio dello SPOSO!

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario
Anno A

(Mt 25,14-30)

«Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone»

«Un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni»
       
        Quell’uomo della parabola che parte per un lungo viaggio, è lo stesso Dio. I servi – questi siamo noi. I beni, i talenti – questo è tutto il bene di questo mondo che il Signore ha lasciato ai suoi servi, a noi!
        Vale la pensa di notare il fatto che il Signore partendo si è fidato dei suoi servi. Ha dato a loro tutto quello che era suo. Non ha portato niente per sé, non ha nascosto o chiuso niente davanti ai servi. Lui ha consegnato nelle nostre mani tutti i suoi tesori.
        Dio ha fiducia in te! Dio ti ha dato tutto quello anche se non sei perfetto. Ti ha dato i tesori della tua umanità. Ti ha dato i battiti del tuo cuore. Ti ha dato questi milioni di respiri. Ti ha dato i talenti che puoi sviluppare durante la vita. Ti ha dato la tua famiglia, il lavoro, la vocazione, il mestiere, il paese dove vivi. Immensi tesori!!!
        Ha avuto fiducia in te. Ha avuto fiducia che tutto quello che è nelle tue mani, sarà al sicuro!

XXXIV Domenica del Tempo Ordinario
Domenica di Cristo Re dell'Universo
Anno A

(Mt 25,31-46)

«Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli a»

«Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere?»

Molto spesso gli uomini che fanno del bene, si abituano a questo che neanche riescono a notarlo. Gli uomini buoni molto spesso non notano, non vedono, non si accorgono quanto bene fanno!
Nel Vangelo di oggi incontriamo gente così! Neanche si sono accorti che hanno dato da mangiare, da bere a Gesù!
Tutta la vita hanno fatto del bene, hanno seminato solo del bene, che dare da mangiare o da bere a qualcuno è diventato una cosa molto naturale e normale. Neanche si sono accorti.
        È bellissimo abituarsi così!!!

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