Domeniche di Pasqua
Anno Liturgico C - 2016

Indice:

Pasqua del Signore
Lunedi dell'Angelo
II Domenica di Pasqua
III Domenica di Pasqua
IV Domenica di Pasqua
V Domenica di Pasqua

Pasqua del Signore
Anno C

(Gv 20,1-9)

«Egli doveva risuscitare dai morti»

“E vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura”.
Sogno un’ edizione della sacra scrittura nella quale tutte le promesse di Dio potrebbero essere scritte al presente invece che al futuro. Ogni volta quando Dio dice: “farò”, “salverò”, “accoglierò”, ogni volta quando Dio si esprime con il futuro, in questa nuova edizione  sarebbe invece scritto al presente: “salvo”, “libero”, “accolgo”, “faccio”, “riparo”!
Lo so, una proposta di questo tipo è naturalmente una provocazione. Non si dovrebbe mai,  e non si può, cambiare la Sacra Scrittura. Non si può cambiare le parole di Dio. Ma questa provocazione deve farci capire e comprendere che oggi si è compiuto qualcosa di più bello in tutto il mondo e in tutta la storia dell’umanità: Gesù Cristo è risuscitato come ha predetto e da adesso tutte le promesse di Dio sono al presente.
Oggi puoi amare perché Dio è risuscitato;
Oggi ami perché Dio è risuscitato;
Oggi perdoni perché Dio è risuscitato;
Oggi non pecchi perché Dio è risuscitato;
Oggi non piangi perché Dio è risuscitato;
Oggi sorridi perché Dio è risuscitato;
Oggi sei buono perché Dio è risuscitato;
Oggi sei bellissimo perché Dio è risuscitato!
Cristo è risuscitato veramente. Alleluia!
Carissimi Fratelli e Sorelle, condivido con voi la felicità del mio cuore. Che Dio ci benedica tutti.

Alleluia, il Signore è Risorto!!  

 

Lunedì di Pasqua
Anno C

(Mt 28,8-15)

«Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno»

“Allora Gesù disse loro: «Non temete »”
Mi piacciono tanto questi incontri di Gesù con i suoi discepoli dopo la risurrezione. Ogni volta quando li incontra, loro sono spaventati. E Lui sempre prima di pronunciare qualche messaggio deve calmarli: “Non temete, non abbiate paura!”
È la reazione molto naturale e umana di avere paura di Dio e in modo particolare quando Lo si incontra da molto vicino. Questo timore lo  avevano anche grandi amici di Dio come per esempio Mosè.
Ma Gesù non ci fa male mai, anzi proprio Lui ci salva da ogni ingiustizia. Ma quando Lo incontriamo, Lui deve calmarci perché ancora non abbiamo sperimentato come Lui è buono e bello!
“Non abbiate timore” – questo è lo slogan, l’appello sempre attuale. Le parole che sempre dobbiamo ripetere e ricordare perché sempre siamo oppressi dalle paure. Lui viene per consolarci, per darci vita nuova. Lui capisce il nostro timore, le nostre paure. Perciò viene da noi con il dono della pace, delle tenerezza, della bontà, della simpatia e con la Sua voce calma dice: “Non temete!”
Queste parole dice a te e a me. Non dobbiamo aver paura di niente quando “Lui è in mezzo a noi”!

Lui è il nostro compagno di vita, avere Lui accanto a noi, è avere una marcia in più, la marcia vincente, la marcia della fede e, quindi con Lui accanto mai dobbiamo temere!  

II Domenica di Pasqua
Anno C

(Gv 20,19-31)

«Otto giorni dopo venne Gesù»

«Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Il più grande e il più bel regalo che Dio poteva fare all’uomo, è l’Eucaristia e il perdono dei peccati.
Quando si legge questo brano del Vangelo, dove Gesù dice che gli Apostoli possono perdonare i peccati ad alcuni e ad altri no, allora seguendo non solo la teologia tradizionale ma anche la personale riflessione e la semplice logica umana, bisogna dire che questo è un forte argomento di conferma che la Chiesa è nata dalla volontà di Dio. La Chiesa è il risultato della volontà di Dio!
Alcuni dicono che credono, che rispettano Dio, che vogliono essere vicino a Dio ma non rispettano la Chiesa e non vogliono essere vicini ad essa.
Invece chi vuole essere vicino a Dio deve accettare la volontà di Dio, deve compierla e non ribellarsi a Dio. E questo brano del Vangelo, come tanti altri, sottolinea che la Chiesa è la volontà di Dio! Dio voleva la Chiesa, Dio vuole la Chiesa. Allora non si può nello stesso tempo rispettare Dio e rifiutare la Chiesa. Se accetto Dio allora devo accettare anche con il rispetto e amore la Chiesa. Non esiste l’altra strada. La strada del rifiuto della Chiesa è naturalmente un rifiuto di Dio, anche se facessimo finta che non è così!

La festa della Misericordia Divina che la Chiesa celebra oggi, ci ricorda come è bello il dono della Chiesa nella quale otteniamo il perdono dei peccati!  

III Domenica di Pasqua
Anno C

(Gv 21,1-19)

«Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce»

Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme…”.
Il racconto evangelico di oggi è il racconto su Gesù che viene per sfamare quelli che ama. In questo racconto è interessante il momento della manifestazione di Gesù!
Quando Gesù viene, quando si manifesta? Gesù viene quando “si trovavano insieme”, sono insieme: come la Chiesa, come la comunità. Si può dire, ricordando le parole di Gesù stesso,  ogni volta quando sono insieme tra di loro c’è Gesù! Oppure ancora di più: il solo fatto che sono insieme è la prova che tra di loro è Gesù!
Stare insieme, essere insieme è necessario per tutti noi: essere insieme nella famiglia, essere insieme nella società, essere insieme nella comunità, essere insieme con quelli che amiamo e anche essere insieme con quelli che è difficile amare. Solo stando insieme possiamo aver speranza dell’incontro con Gesù. Gesù viene da quelli che “si trovavano insieme”.
Questa è una cosa bellissima, perché Gesù è sempre insieme con il Suo Padre e con lo Spirito Santo. Gesù è nella Comunità, nella Comunità della Santissima Trinità e per questo ogni comunità umana è per Lui il rispecchio , un segno di quella eterna, di quella più bella! Gesù è sempre INSIEME!

Proprio quello che voglio augurare a tutti noi in questa domenica: di stare sempre insieme!  

IV Domenica di Pasqua
Anno C

(Gv 10,27-30)

«Alle mie pecore io do la vita eterna»

“Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco”
Quando leggo questo brano del Vangelo, questo insegnamento di Gesù, mi viene in mente la Sua parabola sulla pecorella smarrita. Uno aveva cento pecore e una di queste era fuggita dal recinto, allora ha lasciato le novantanove ed è andato a cercare quella smarrita. La cosa interessante e curiosa è questa che nel comportamento del pastore non c’è nessuna motivazione economica e anche poco logica. Può essere certezza che durante la sua assenza, le altre novantanove pecore non andranno fuori? Salvo che,  queste lo seguiranno nel deserto a cercare quella smarrita. Lo seguiranno  anche se la strada sarà tortuosa e pericolosa.
Lo seguiranno perché hanno fiducia in lui. Queste pecore sanno che il loro pastore mai le ha deluse. Ha sempre trovato per loro i pascoli abbondanti, quando stavano male le ha curate e quando veniva il pericolo sempre le ha difese. Allora come non seguirlo quando lui va a cercare quella perduta?
Quando si ha fiducia non vengono mai i dubbi!
“Le mie pecore ascoltano la mia voce”. Questo Gesù dice di noi! Non possiamo deluderLo, anche se Lui va nelle periferie, nel deserto a cercare chi è perduto. SeguiamoLo , perché accanto a Lui sempre possiamo essere sicuri!

V Domenica di Pasqua
Anno C

(Gv 13,31-35)

«Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri»

“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.”
Queste parole, Gesù le ha pronunciato dopo l’uscita di Giuda dal Cenacolo.
Ogni tanto può sembrare che Gesù ci tolga la libertà, che ci opprima. Allora se  abbandoneremo Gesù, la nostra vita sarà più bella e più interessante! Ci sembra di guadagnare qualcosa. Così pensava anche Giuda. Pensava che abbandonare Gesù gli avrebbe portato un guadagno misurabile in trenta denari. Non pensava che facendo così avrebbe perso ciò che è di più bello nella vita. Ha perso anche queste parole che la liturgia oggi ci ha riproposto: il comandamento d’amore.
Se fosse rimasto nel cenacolo, se fosse ritornato, perché nessuno gli aveva chiuso la parta a chiave, avrebbe udito queste parole e avrebbe saputo che esiste qualcosa di più prezioso di trenta monete d’argento. Più prezioso di tutto il resto è  l’AMORE! Avrebbe capito che per amore vale la pena perdere tutto: trenta monete e anche tutta la vita!
Abbiamo udito oggi un altro brano del Vangelo che ci mette davanti ad una scelta, davanti al guadagno e alla perdita. Che cosa devo scegliere?
Gesù è l’UNICO che davvero ci arricchisce, l’UNICO che vale la pena di conquistare!  

 

 

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