Domeniche di Pasqua
Anno Liturgico B - 2018

Indice:


Domenica di Pasqua
II Domenica di Pasqua
V Domenica di Pasqua

Domenica di Pasqua
Anno B

(Gv 20,1-9)

«Egli doveva risuscitare dai morti»

“Di buon mattino, vennero al sepolcro al levar del sole”
“Di mattino, quando era ancora buio”

            Questo è forse uno dei pensieri più belli che si può trovare nel Vangelo perché descrive la Risurrezione del Signore.
La risurrezione avviene quando il buio è più fitto. Se non riusciamo ad aspettare il buio più profondo, allora non riusciremo mai a vedere l’alba. Infatti l’alba arriva nel momento più scuro della notte.
Anche nella vita, l’alba arriva quando  tutto è più difficile, quando non riusciamo a fare nulla, quando tutto va in frantumi. Quando non riusciamo a controllare e a dominare niente, quando tutto sfugge dalle nostre mani.
La Risurrezione del Signore!

Carissimi sorelle e fratelli, di nuovo siamo arrivati a questo eccezionale momento, il momento in cui scopriamo che Gesù è il Dio vivo! Non solo nei miei pensieri ma davvero è il Dio che vive e ama. È il Dio che perdona e abbraccia con grande misericordia. È il Dio che ha sconfitto la morte perché noi potessimo vivere.
In questa santa notte di Pasqua, il mio cuore è colmo di gioia perché insieme possiamo scoprire che Dio non è morto, ma è VIVO.
Voglio dirvi che il mio cuore sacerdotale vi vuole bene. Voglio testimoniare che nella mia vita Lui è presente, che mi sorride e sorride anche a voi!
Anche se dubitavamo, anche se pensavamo che Lui fosse morto,, invece Lui è vivo!
Voglio ringraziarvi che insieme possiamo vivere questo momento della nostra liturgia pasquale.

Ancora una volta voglio ripetervi:  Cristo è risorto, è veramente risorto. Alleluia.

 

II Domenica di Pasqua
Anno B

(Gv 20, 19-31)

«Otto giorni dopo venne Gesù»

“Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!»”

Mi piace tanto ripetere queste parole di San Tommaso, nel momento in cui faccio  la Santa Comunione.
“Mio Signore e mio Dio”
E queste parole immediatamente attirano l’altra preghiera: “Io in Te e Tu in me”!
Un attimo prima di accogliere il mio Signore nel cuore, nella mia mente pronuncio queste due frasi che sono come due colonne della mia fede: “Mio Signore e mio Dio” e “Io in Te e Tu in me”!
E allora sono sicuro, anche se le emozioni non suggeriscono nulla, i sensi non riescono a comprendere, la mia anima accoglie il Signore.
Questo è il grande mistero della fede. Grande e bello.
Auguro a te, e anche a me, perché ogni domenica e ogni giorno si voglia partecipare con tutto il cuore in questo mistero.

“Mio Signore e mio Dio”.  “Io in Te e Tu in me”! Gesù!

 

V Domenica di Pasqua
Anno B

(Gv 15, 1-8)

«Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto»

“Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato”

Oggi vi rivelo un segreto.
Ecco, ogni volta che il sacerdote o il diacono, finiscono la lettura del Vangelo durante la Santa Messa, recitano nell’ intimo del loro cuore, oppure a voce bassa, una brevissima preghiera che a me  piace tantissimo. Questa preghiera è una sola frase: “La parola del Vangelo cancelli i nostri peccati”. Un’unica semplice supplica, perché la parola del Vangelo purifichi le nostre anime!
È stupefacente, la parola che è letta, proclamata, la parola che ogni giorno è annunciata da Gesù, questa parola abbia la forza guaritrice. Ha una forza così grande che è in grado di sanare le nostre anime.
Ma se è in grado di guarire la nostra anima allora ha la forza di guarire anche il nostro corpo, perché Gesù più di una volta ha assicurato che è tanto più facile guarire il corpo che l’anima.
Quando apro il Vangelo  trovo la medicina. La medicina che può sanare la storia della mia vita!
Può sanare la mia anima se è ferita dagli uomini.
Può sanare la mia anima se è ferita dal peccato.
Può sanare le mie emozioni, se quelle sono rovinate dalle esperienze della vita.
Questa parola può anche guarire il mio corpo. La parola letta fa sì che tutto sia più puro, tutto sia più bello, tutto sia più sapiente in me!
Per questo Gesù ha lasciato il Suo Vangelo, perché possiamo crescere e diventare più belli e più buoni. Semplicemente possiamo diventare santi!
Il Vangelo, la Medicina, la Consolazione.
Perché la parola del Vangelo ha una così grande forza? Perché questa è la Parola rivolta a noi da Dio stesso. Perché questa Parola è diventata carne e ha preso dimora presso di noi. Questa Parola è diventata il Salvatore, il Medico del corpo e dell’anima. Lui con la propria vita ha pagato i nostri debiti e le nostre colpe.

Il Vangelo è la Parola che salva!

 

 

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