Domeniche di Avvento

anno B (2011)

 

Indice:

I Domenica di Avvento
II Domenica di Avvento
III Domenica di Avvento
IV Domenica di Avvento

I domenica di Avvento
(Mc 13,33-37)

Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà

Oggi cominciamo il nostro Nuovo Anno Liturgico; anno che il Signore ci ha dato da gestire, anno che ci avvicinerà all’incontro con il Salvatore.
            Tutto questo anno, di preghiera e di lavoro, per poter guadagnare la vita eterna, dovrebbe essere regolato seguendo  una particolare indicazione del Vangelo di oggi: “Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà”.
Si tratta naturalmente dell’ora della nostra morte che nessuno la conosce, e della quale diverse volte abbiamo parlato proprio in questo mese ricordando i nostri cari e,  tante volte, però, abbiamo anche detto che l’ignoranza dell’ora della morte è da considerare come la benedizione di Dio, perché ci costringe sempre ad essere continuamente pronti all’incontro con l’Eternità.
            E ancora un insegnamento  dobbiamo ricordare dal Vangelo di oggi: tutto quello che abbiamo nella nostra vita, tutto quello che consideriamo come la nostra proprietà, ci è stato affidato solo per un tempo determinato, ci è stato dato appunto in gestione,  poiché tutto alla fine appartiene al Creatore, che una volta richiederà il rendiconto della nostra gestione.
Allora non abbiamo il diritto di rovinare quello che non appartiene in modo indeterminato e assoluto ad ognuno di  noi.
Il mondo è di Dio, non possiamo devastare il Suo dono, non possiamo rovinare e distruggere la terra.
           Ritorniamo ancora all’Avvento.
Oggi cominciamo la nostra attesa liturgica al Santo Natale.
Aspettare – non significa stare seduti senza far nulla. Una buona attesa, degna di un cristiano dovrebbe essere riempita con il lavoro, la meditazione, la preghiera e la gioia. L’attesa dovrebbe essere sempre vigile e attenta. “Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà”.

II Domenica di Avvento
Anno B

(Mc 1,1-8)

«Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri»

            Già la seconda domenica di Avvento! Per tutto il tempo di attesa dell’Avvento, ci accompagnerà il profeta Isaia, talvolta anche chiamato: l’Evangelista dell’Antico Testamento.
            Accanto all’Isaia, come protagonista e guida di oggi è San Giovanni Battista.
            Dal Vangelo odierno sappiamo come viveva e che cosa insegnava. Sullo stile dellasua vita San Marco ha scritto tutto in una frase: “Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico”.  Possiamo ancora aggiungere che viveva nel deserto dove però “Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme”.
            Solo questo è scritto sullo stile di vita di Giovanni. È difficile immaginare qualcosa di più duro e di più povero.
            Eppure la gente accorreva da lui per ascoltarlo ed imparare dal suo insegnamento. Nelle sue catechesi ripeteva semplicemente le parole del profeta Isaia: “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”.  Lui, in modo molto esplicito richiamava alla penitenza e alla conversione. In questo  doveva consistere, appunto, il preparare la strada al Signore. Lo stesso significato aveva anche il battesimo che compiva e che oggi lo chiamiamo “il battesimo di Giovanni”.
            Carissimi! Dobbiamo in questo tempo avvicinarsi di più al profeta Isaia e a San Giovanni Battista. Dobbiamo fare amicizia con loro! Proprio le loro parole sono ripetute dalla Chiesa fino ad oggi, e soprattutto in questo tempo di preparazioneal Santo Natale.
            Prendiamo anche a cuore le parole di San Pietro della sua Lettera: “Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia”.

III Domenica di Avvento
Anno B

(Gv 1,6-8.19-28)

«In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete»

Nel Vangelo di oggi, come anche nelle altre domeniche di Avvento, di nuovo appare Giovanni Battista. Questa volta si presenta come un intervistato. Oggi sentiamo tanto di diverse interviste, allora forse sarebbe bene provare qualche volta imitare in questo san Giovanni. Quello che merita la nostra attenzione è la grande umiltà dell’intervistato. Lui aveva l’occasione di sfruttare le media di allora.
Come succede oggi nelle interviste, anche allora suggerivano a Giovanni diverse risposte: forse sei il Messia, oppure Elia che tutti sulla terra aspettano, o forse sei un nuovo profeta, finora sconosciuto?
Giovanni non ha usufruito di queste suggestioni, tentazioni. Anzi, ha detto che il problema è stato impostato male. Non bisognava domandare chi è ma che cosa è lui veramente! E su una domanda così formulata Giovanni risponde: sono la voce che invita alla penitenza e alla conversione.
È importante notare che Giovanni si identifica con la sua missione. Era così dedito a rendere dritta la via del Signore. Oltre questa missione la niente contava nella sua vita.
Per noi, oggi, questa è un’occasione per pregare Giovanni Battista che ci aiuti a compiere bene i nostri doveri della vita quotidiana.

IV Domenica di Avvento
Anno B

(Lc 1,26-38)


«Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce»

Più di una volta abbiamo ricordato che la nostra vigilanza dell’Avvento accompagnano tre grandi personaggi: il profeta Isaia, San Giovanni Battista e Maria Santissima. Oggi Isaia e Giovanni si sono ritirati dalla nostra visuale per non offuscare l’immagine della futura Madre di Dio. Ho detto futura, perché il Vangelo di oggi finirà solo dopo il Suo consenso di diventare la Madre del Figlio di Dio.
È stupenda questa scena dell’Annunciazione descritta da San Luca. È costruita così come dovesse essere l’ispirazione per i futuri pittori. D’altronde, come dice una leggenda, San Luca non era solo un medico, ma anche un pittore.
La descrizione dell’Annunciazione – questo è soprattutto un stupendo dialogo tra il messaggero di Dio e la Vergine, promessa sposa di Giuseppe. L’Angelo al inizio le trasmette due inviti-ordini: “rallegrati” e “non temere”, e poi da qualche informazione riguardante la maternità di Maria e la persona del Suo futuro Figlio. Lei diventerà Madre per l’intervento dello Spirito Santo, senza perdere la verginità, invece il Suo Figlio sarà grande e chiamato Figlio di Dio.
Dopo aver udito queste cose Maria non aveva nient’altro da dire solo quello famoso: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

 

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